I Fenici

La civiltà fenicia si sviluppò a partire dal 2000 a.C, lungo la fascia mediterranea tra l’Anatolia e la Palestina, in un’area corrispondente all’attuale Libano. Il suo territorio, racchiuso tra le montagne a est e il mare a ovest. La fascia costiera è molto frastagliata: questo vuol dire che in diversi punti la montagna si getta nel mare formando isole e promontori.  Il loro territorio era ricco di alberi maestosi che fornivano legname pregiato: i cedri. 

Era un legno particolarmente adatto alla costruzione della navi, perché impregnato di una resina naturale che lo rendeva resistente alla lunga erosione dell’acqua di mare. La storia di questo popolo viene ricostruita sulla base di testi appartenuti ad altri popoli: la Bibbia, in particolare i Libri dei Re, e gli Annali del re d’Assiria.

ORIGINE DEL NOME

Il termine fenicio deriva dal greco phoìnikis che significa ‘rosso’. Infatti i Fenici conoscevano la tecnica per estrarre da un mollusco, il murice, un pigmento prezioso che serviva ad ottenere la tintura color porpora, ritenuta molto pregiata in tutto il mondo antico. La porpora era molto costosa perché il processo di estrazione del pigmento era lungo e complesso; di conseguenza l’utilizzo di vesti color porpora venne a lungo associato con l’idea della regalità.

CITTA’

Le città più importanti erano:

Tiro, Sidone, Biblos. Intorno all’anno 800 a.C alcuni abitanti di Tiro che non erano d’accordo col governo della città, se ne andarono e fondarono Cartagine.

Secondo la leggenda invece Cartagine fu fondata da Didone che, fuggita da Tiro e sbarcata in una zona del nord Africa, chiese delle terre al re del posto. Il sovrano le rispose che le avrebbe concesso tutta la terra coperta dalla pelle di un bue. Durante la notte Didone fece tagliare la pelle di un bue in minutissime strisce e le fece distendere sul terreno. Il giorno dopo tutta una grande collina era ricoperta di queste strisce di pelle di bue e, su quella collina, sorse la città di Cartagine.

Cartagine nel 300 a C. avrebbe rivaleggiato con Roma per il dominio del mar Mediterraneo. Nel 146 a.C Roma sconfiggerà Cartagine, dopo oltre 100 anni di lotte; di conseguenza inizierà la decadenza della civiltà fenicia.

COLONIE

I Fenici commerciavano coi paesi vicini come l’Egitto, navigando lungo la costa. Quando riuscirono a costruire navi più grandi e sicure, si avventurarono anche in mare aperto, arrivando in Italia, Sicilia, Sardegna e Africa del nord. In questi luoghi i Fenici costruirono porti e magazzini per scambiare le merci. Col tempo questi porti si ingrandirono, divenendo vere e proprie città con mercati, templi e abitazioni. Molti Fenici si fermarono a vivere in queste città: nacquero così numerose colonie fenicie, sparse lungo tutta la costa del Mediterraneo. Nelle colonie si viveva secondo le tradizioni e la cultura della madrepatria (cioè la Fenicia). Ogni colonia era guidata da un re; la più importante colonia fenicia fu Cartagine.

RELIGIONE

I Fenici erano politeisti e credevano in tanti dei. I principali erano El, Balaat e Baal. El era il creatore del mondo e Balaat ne era la moglie, dea della fertilità e del calore. I sacerdoti erano ben organizzati; vestiti con ornamenti semplici e accompagnati da musicanti; compivano le loro funzioni religiose in templi costituiti da un recinto nel cui centro si situava una pietra, creduta dimora del dio.

LA SOCIETA’

CONTADINI, PASTORI. SCHIAVI.

La società fenicia aveva a capo un re-sacerdote; poi c’era il consiglio degli anziani e c’erano i nobili. Ad un livello molto importante si posizionavano i commercianti, mentre al livello inferiore c’erano i contadini e gli artigiani. I meno importanti erano gli schiavi.

IL GOVERNO

I Fenici, come i Sumeri, vivevano in città-stato indipendenti, ciascuna governata da un proprio re-sacerdote e consacrata alle proprie divinità. In alcuni casi il re era affiancato nel governo da un consiglio degli anziani che di solito erano i mercanti più ricchi e importanti della città. I Fenici non possedevano un unico esercito e questo li indebolì; infatti nel 750 a.C. gli Assiri conquistarono le loro terre.

ATTIVITA’ ECONOMICHE ED INVENZIONI

I Fenici non avevano un territorio che consentisse molte coltivazioni e ciò li spinse alla pesca. Il mare fu per loro una grande risorsa: dal mare ottenevano i molluschi per estrarre la porpora; il mare servì inoltre per allargare i confini e ampliare le loro conoscenze. Così si dedicarono molto a migliorare la costruzione delle navi, rendendole più veloci e leggere. Inventarono la prua, la vela quadrata, la stiva, la chiglia, la poppa e l’ancora. Queste invenzioni favorirono il commercio, grazie al quale i Fenici div

ennero ricchi e potenti. Commerciavano tessuti di porpora, prodotti dell’artigianato in vetro e metallo e persino schiavi che furono i primi ad iniziare a commerciare.

I Fenici si distinguevano anche nell’artigianato: sapevano lavorare con uguale abilità l’avorio, la pietra, il legno e i metalli, ma si distinsero soprattutto nella lavorazione del vetro, inventando la tecnica per la produzione del vetro trasparente: la tecnica per la produzione del vetro l’appresero infatti dagli Egizi, semplificandone il procedimento.

I più famosi sono i pendagli a forma di volto, che appesi alle collane, erano considerati una protezione contro gli spiriti maligni. cosa sapevano fare.

CONOSCENZE SCIENTIFICHE

Erano abili ed esperti navigatori; per orientarsi durante la navigazione notturna impararono ad osservare le stelle, in particolare la stella polare che, indicando sempre il nord, li aiutava a seguire la rotta. A quel tempo la stella polare veniva conosciuta col nome di stella fenicia. Praticavano il cabotaggio, per poter attraccare in caso di difficoltà. Si attribuisce anche ai Fenici, secondo quanto riportato dallo scrittore Erodoto, la prima circumnavigazione dell’Africa.

SCRITTURA

Il commercio influenzò anche il modo di scrivere dei Fenici che, infatti, per registrare rapidament

e le merci, avevano bisogno di una scrittura semplice e veloce. La scrittura cuneiforme era molto complicata, così i Fenici inventarono un alfabeto fonetico, cioè un alfabeto che fa corrispondere 22 segni ad altrettanti suoni (tutti consonanti). In questo modo si potevano scrivere un numero infinito di parole, usando poche lettere.

Questa scrittura non fu più utilizzata solo da sacerdoti e scribi ma si diffuse tra la popolazione, specialmente tra i mercanti che scrivevano su leggeri

fogli di papiro, facilmente trasportabili. Tutti gli alfabeti che conosciamo, da quello greco a quello latino a quello etrusco, derivano dall’alfabeto fenicio.

 

EDUCAZIONE E GIOCHI

E’ provato dalle fonti che ai Fenici piacesse la musica che veniva eseguita durante le cerimonie religiose, così come le danze. I figli e le figlie dei sacerdoti frequentavano probabilmente delle scuole speciali, all’interno dei templi, dove imparavano i segreti della scrittura, della lettura e i miti della tradizione.

 

MAPPA FENICI PER LO STUDIO

 

 

 

 

 

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