giacomo Maggio 19, 2019

Lo scorso 10 Maggio, con i miei compagni, alle 7 della mattina, siamo partiti con il pullman per una gita di scuola con destinazione “Cornizzolo” o meglio, così pensavamo. Dopo aver imboccato la superstrada in direzione Milano, ci sono venuti i primi dubbi, perché per andare al Cornizzolo si passa da Erba, ma le maestre ci hanno fatto proprio un bello scherzo! Prima hanno detto che la strada consueta era chiusa, poi che avevamo sbagliato pullman e alla fine, imboccata l’autostrada Torino – Venezia abbiamo scoperto che la nostra destinazione sarebbe stata Aosta!!

Aosta dista da noi circa 3 ore di viaggio, è una città molto affascinante perché ricca di resti romani, viene chiamata infatti “La piccola Roma del Nord”.Il primo monumento che abbiamo incontrato è stato l’Arco di Augusto, che risale al 25 a.C., periodo di Ottaviano, da lì siamo partiti con la guida, Dolores, per la visita della città; Dolores ci ha spiegato che il territorio sembra pianeggiante anche se in realtà ci trovavamo ad un’altitudine di oltre 580 m sopra livello del mare.  Ci siamo diretti verso il centro e abbiamo visto l’albero più vecchio della Valle d’Aosta: un enorme tiglio di 476 anni; abbiamo poi attraversato le imponenti mura di origine romana e, passando dalla Porta Pretoria, siamo giunti in Piazza Emile Chanoux, la piazza principale di Aosta su cui si affacciano il Municipio, l’Hotel de Ville, e l’Hotel des Etats. Davanti al Municipio ci sono due statue che rappresentano i due fiumi di Aosta: la Dora e un’altra statua che rappresenta il torrente Buthier ( il Balteo).

Ci siamo diretti poi al Criptoportico forense, un corridoio formato da arcate che si trova sotto la Cattedrale di Santa Maria Assunta, si pensa fosse una struttura di contenimento del terreno, ma serviva anche per ospitare il mercato coperto quando nevicava o comunque se faceva molto freddo. Successivamente abbiamo visitato la Cattedrale: l’ingresso colpisce subito l’attenzione perché e interamente affrescata, anche all’interno ci sono degli affreschi e delle bellissime vetrate. Mi ha colpito il fatto che le campane suonano alle 11.30 per ricordare la vittoria della guerra da parte dei cattolici contro i protestanti.

La tappa successiva è stata il Teatro Romano: la guida ci ha spiegato che la facciata, perfettamente conservata è alta 22 m, il teatro non è semicircolare, ma quasi rettangolare, ci ha indicato dove era posizionata l’orchestra, dove si svolgeva la scena e dove c’erano i camerini per gli artisti.

Subito dopo pranzo, proprio all’interno del teatro romano, abbiamo messo in scena il nostro spettacolo, non è stato semplice, un po’ perché faceva molto caldo, ma soprattutto per la grande emozione, anche il coro ha avuto delle difficoltà, ma nel complesso è andato tutto bene, quando abbiamo rivisto le riprese tutti abbiamo riso.

Ripreso il pullman ci siamo diretti a Pondel per visitare il ponte-acquedotto romano, una struttura imponente, alta 66 metri al di sopra del fondovalle e lungo in totale 6 km. Costruito nel 3 a.C., come scritto su una lapide commemorativa, con anche il nome del proprietario (Caius Avilius Caimus) e l’indicazione di uso privato, veniva utilizzato per l’irrigazione e a servizio delle vicine cave di marmo.

L’abbiamo percorso all’andata sopra, all’aperto e già lì l’altezza metteva un po’ paura, ma il peggio è stato al ritorno: infatti eravamo sotto, al coperto e camminavamo sopra lastre di vetro, perciò il panorama lo definirei molto suggestivo, si vedevano le vasche per contenere i detriti trasportati dall’acqua.

Ripreso il pullman ci siamo avviati verso casa, qualcuno dormiva, altri guardavano il film trasmesso, siamo riusciti a fare anche una partita a tombola. Tutti però eravamo felici per la bella giornata trascorsa insieme, ragazzi e maestri per l’ultima gita di classe di questi 5 anni intensi di esperienze e con negli occhi i paesaggi, i monumenti visitati e le emozioni vissute.

2 thoughts on “FINTA GITA ALCORNIZZOLO

  1. Ciao Giacomo! Bravissimo veramente, hai fatto tuo il suggerimento di ampliare il testo e hai trovato notizie che completano magnificamente il tuo lavoro. Hai delle grandi capacità di scrittura, devi solo ricordare che nei testi descrittivi e/o narrativi, come questo, più racconterai e userai le parole come immagini e più il lettore potrà venire con te in qualsiasi luogo tu vorrai.

Rispondi a giacomo Annulla risposta

Your email address will not be published. Required fields are marked*