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Sulle orme della Resistenza

La visita di Lecco con Patrizia di Anpi è stata misteriosa: tu non sapevi mai dove ti avrebbe portato! Patrizia aveva molta pazienza e ha saputo rispondere ad ogni domanda! Ma cos’è l’ANPI? E’ l’associazione nazionale dei partigiani italiani; oggi la maggior parte dei fondatori di questa importante associazione non c’è più, ma molti volontari hanno raccolto i loro valori e il loro impegno, continuando a tener viva la memoria della loro lotta e cercando anche oggi di stare dalla parte della libertà e della giustizia: sono parole della Costituzione che, infatti, non dobbiamo mai smettere di cercare e difendere…non sono scontate!

Era molto appassionata del tema che ci ha proposto: la Resistenza! Ci ha fatto ricostruire le tappe degli avventimenti capitati a Lecco durante la seconda guerra mondiale, per farci comprendere che cosa abbia significato, per tutta l’Italia, questa lotta.

Ci sono state diverse forme di Resistenza in tutto il nord Italia: anche nella città di Lecco c’erano i partigiani, cioè delle persone che lottavano per liberare il Paese dai nazifascisti.

Grazie a questa visita guidata siamo andati indietro con la mente a tanti anni fa: sono posti sacri per Lecco; luoghi davvero significativi dove sono avvenuti fatti importanti.

Lecco è una città che ha sicuramente meritato la medaglia d’argento al valore militare.

Ci sono stati momenti, durante la visita guidata, che ci hanno fatto pensare a quanto sia stato terribile quel periodo.

Tra i luoghi della Resistenza che abbiamo visto, uno era una scuola, fuori dalla quale c’era una targa su cui veniva spiegato che, durante la seconda guerra mondiale, il 7 marzo 1944, 22 operai vennero portati nei campi di concentramento, senza che potessero avvisare i parenti, con la sola colpa di aver chiesto condizioni di lavoro migliori e aver protestato contro il fascismo e le leggi razziali, chiedendo la fine dell’occupazione nazifascista. Quello stesso sciopero interessò tutta la Brianza e tutto il Nord Italia.

In quel giorno, alle ore 10, al suono della sirena, i lavoratori delle fabbriche iniziarono lo sciopero.

Fuori dalla scuola, che un tempo ospitava la fabbrica, abbiamo visto la targa con una frase per ricordare il valore e l’importanza dei fatti accaduti. In un parco lì vicino, dedicato a questi fatti, c’è un monumento fatto di lapidi disposte a scalini, di colori diversi.

All’esterno dell’attuale liceo scientifico, abbiamo visto un monumento che riportava i nomi di persone che hanno combattuto per la liberazione dell’Italia dai nazifascisti, in tutta Lecco. Tra essi c’era anche il nome di Guido Brugger, capitano di una brigata partigiana di Bosisio e Pusiano, che si attivò per fare espatriare ebrei, ex prigionieri alleati, militari disertori che non volevano andare in guerra.

Ci ha colpito la storia di don Ticozzi, insegnante in quella scuola, quando era un liceo classico, e del suo, Alberto Picco che, essendo partigiano, saltava le lezioni per salvare gli ebrei oppure era sempre stanco a scuola, per tutto quello che doveva fare di notte per aiutare i fuggiaschi. Don Ticozzi lo sapeva e spesso lo coprì e giustificò con gli altri insegnanti.

Anche don Ticozzi salvava gli ebrei, li nascondeva e li portava in Svizzera.

Come ultima tappa, abbiamo visto una targa, fuori da un edificio. All’interno, in un magazzino dove erano conservati dei formaggi, venivano nascosti i giornali scritti in modo clandestino, cioè di nascosto. In quel posto veniva stampato il giornalino di protesta “Il Ribelle”. Secondo noi è sempre giusto stampare i giornali, sia che si possa sia che non sia permesso.

I luoghi della Resistenza ci hanno fatto ragionare e scoprire cosa è successo realmente. Ci hanno fatto inoltre pensare che anche le piccole azioni possono creare storia.

E’ importante sapere queste cose e capire quale sarebbe stata la cosa giusta da fare.

Scoprire di persone che hanno lottato per la libertà ci ha emozionato tantissimo: hanno avuto il coraggio di ribellarsi.

Le persone, a cui sono dedicate queste targhe e questi monumenti, hanno pensato al bene degli altri e alla libertà di tutti, rischiando, affrontando intimidazioni e rappresaglie.Pensiamo sia giusto ricordarle, per non dimenticarle mai.

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